Gita fuori porta a Milano: la Cappella Sistina Lombarda

L’Ultima Cena, il Duomo di Milano e Santa Maria delle Grazie sono alcuni dei capolavori artistici di Milano, grandemente conosciuti e una tappa obbligatoria per i turisti. Ma per quanto incredibile possa sembrare, il capoluogo lombardo “nasconde” tante altre bellezze di valore artistico pari a quello delle più famose.

La Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore è un esempio concreto di quanto detto. Conosciuta anche con il soprannome di Cappella Sistina Lombarda (a dimostrazione del suo notevole valore artistico) è una chiesa con cui anche i Milanesi stessi non hanno familiarità, ed è stata oggetto di una lunga operazione di restaurazione durata circa 25 anni, completata solo recentemente. Rimasta chiusa al pubblico per tantissimo tempo, è stata riaperta grazie al lavoro dei volontari del Touring Club Italiano che l’hanno inserita nella lista della lodevole iniziativa “Aperti per Voi”, che consente di aprire alle visite luoghi che prima erano chiusi al pubblico.

La storia di questa chiesa inizia nel 1503 quando la sua costruzione viene affidata a Giovanni Amadeo e Gian Giacomo Dolcebuono, due architetti e scultori che lavorarono insieme anche alla costruzione del Duomo di Milano e della Certosa di Pavia e fu completata solo quindici anni dopo da Solari. La struttura fu divisa in due parti: la prima, pubblica e destinata quindi ai fedeli, mentre la seconda fu riservata alle monache benedettine che vi avrebbero alloggiato. Questa divisione durò più di duecento anni e fu eliminata solo nel 1794 dall’arcivescovo.

 

Cappella-Sistina-Lombarda-Tramezzo

 

Senza dubbio la parte più straordinaria però è la serie di affreschi presenti al suo interno. La chiesa fu affrescata completamente: le pareti laterali, la parete che divide le due sezioni e tutte le cappelle. Il tramezzo divisorio fu affrescato da Bernardino Luini: sul lato visibile ai fedeli sono rappresentati San Maurizio e Sant’Orsola mentre dal lato opposto vi sono numerose rappresentazioni, tra cui il Cristo in croce, Santa Caterina e Sant’Agata. Sempre nell’aula dei fedeli troviamo altri due affreschi di Simone Peterzano, artista e maestro di Caravaggio, raffiguranti il ritorno del figliol prodigo e il Cristo che caccia i mercanti dal tempio . Le diverse cappelle sono state poi affrescate da molti altri artisti tra cui Antonio Campi e Ottavio Semino. Sulla volta dell’aula delle monache è dipinto un cielo colmo di stelle, dove spiccano le figure di Dio, gli angeli e gli Evangelisti.

La chiesa è adesso aperta alle visite con ingresso libero e gratuito da martedì a sabato, grazie all’impegno dei volontari che mantengono viva la speranza che patrimoni così importanti non vengano persi o dimenticati.