Birra filtrata o non filtrata? Caratteristiche e differenze
Ultimamente si sente parlare di birra non filtrata, ma di cosa si tratta? Con questo termine si fa riferimento a un tipo di birra che non è stata sottoposta al processo di filtraggio, che serve per rimuovere le impurità dalla bevanda. Durante questa fase vengono rimosse anche alcune delle sostanze che conferiscono alla birra il suo sapore peculiare, per questo la birra non filtrata presenta un sapore più intenso.
Differenza tra birra filtrata e non filtrata
Al termine del processo produttivo della birra avviene in genere la filtrazione a freddo, che permette di eliminare le impurità (come i lieviti e altri residui) che potrebbero essere presenti e influire sul gusto finale della birra. Inoltre, questo procedimento mantiene le caratteristiche della birra inalterate più a lungo e la rende molto limpida. Per far ciò si utilizzano dei filtri appositi, in grado di trattenere particelle di grandi dimensioni. Alcuni marchi, come la birra Ichnusa ad esempio, producono i loro prodotti sia utilizzando questo metodo, che eliminando questo passaggio finale.
La birra non filtrata è quella che non è stata sottoposta a questo processo, ma è stata imbottigliata direttamente. Ciò significa che al suo interno è possibile trovare tutti i residui naturali della fermentazione. Questo può aiutare anche a conservare tutte le vitamine e i minerali presenti nei sedimenti.
Un’importante differenza sta nel sapore: la birra non filtrata ha un gusto più forte e avvolge il palato con una certa cremosità. Per questo motivo, la scelta tra le due tipologie dipende dai gusti e dalle preferenze personali.
Quanto durano le birre filtrate e non?
Le birre in genere non hanno una scadenza, ma un “tempo massimo di consumazione” che indica il termine entro il quale è preferibile bere la birra senza alterazioni delle sue caratteristiche. Ad ogni modo, come già detto le birre filtrate si conservano più a lungo rispetto a quelle non filtrate.
Queste ultime dovrebbero essere consumate in circa 6 mesi se sono già imbottigliate. Se la gradazione alcolica è piuttosto alta, oppure la birra presenta una certa quantità di luppolo, allora può durare anche di più. La birra filtrata, invece, può durare anche alcuni anni.
Quale birra abbinare ai piatti?
Dopo aver compreso la differenza tra le due tipologie di birra, è necessario comprendere come abbinarle alle diverse pietanze.
La birra non filtrata, grazie al suo sapore corposo ma al contempo ben bilanciato e un po’ amaro, si abbina perfettamente ai piatti semplici. Può essere gustata assieme a una pizza, meglio se rossa, antipasti di terra (come il classico all’italiana) oppure una buona frittura. Tuttavia, questa birra si presta anche a qualche abbinamento più “gourmet”, come un filetto di tonno scottato condito con capperi e bottarga o un aperitivo con prodotti affumicati e formaggi di media stagionatura.
Per quanto riguarda la birra filtrata, invece, è necessario distinguere tra diversi tipi: Lager, Pils e Ale. Le prime si prestano perfettamente agli antipasti e alle carni, specialmente se strutturati; le Pils accompagnano perfettamente i risotti e le zuppe mentre le Ale i piatti con molta verdura o con funghi.
E con i dolci? In questo caso è bene puntare su birre scure particolarmente alcoliche.