Come scegliere una vite: materiali, utilizzi e criteri

Tutti coloro che non sono professionisti e che si dilettano in piccoli lavori di bricolage e di manutenzione, sanno quanto sia complicato trovare la vite adatta alle proprie esigenze.

In commercio, infatti, si trova un vasto numero di tipologie di viti studiate e progettate per rispondere a determinate caratteristiche di utilizzo.

È necessario quindi, nel momento dell’acquisto, sapere il tipo di vite che i produttori hanno concepito per quel determinato lavoro e in determinate condizioni.

Ma vediamo insieme quali sono i criteri di cui tenere conto per la scelta della vite giusta per il lavoro che ci accingiamo a fare.

I criteri per la scelta delle viti

Ogni vite in commercio è stata progettata per uno scopo ben preciso e risponde a determinate caratteristiche.

I maggiori criteri che spingono verso l’acquisto e l’utilizzo di una vite anziché di un’altra, sono il tipo di materiale nel quale verrà inserita, lo spessore e il peso del carico, il materiale e lo spessore e la resistenza del supporto.

La linea guida che ci può spingere all’acquisto di una vite è che maggiore sarà il suo diametro, maggiore sarà la sua capacità di reggere i pesi e di non subire strappi.

Allo stesso modo, maggiore sarà la lunghezza della vite e maggiore sarà la sua resistenza.

Le viti sono composte da elementi ben visibili e distinguibili come la testa, la filettatura, il diametro e lunghezza, le ultime due espresse e misurabili in millimetri.

Per quanto riguarda la testa, questa può essere di tre tipi: svasata, tonda e piatta.

La svasata è ideale quando si tratta di avvitare la vite in un materiale morbido, visto che la testa entra direttamente nel materiale.

Le teste tonde sono adatte per lavori di bricolage o di manutenzione come quelli per mettere in sicurezza la propria casa per l’arrivo di un bambino.

Scelta delle viti in funzione dell’utilizzo

Le viti, come detto, presentano alcune caratteristiche ben precise a seconda di quello che è l’impiego per cui sono state progettate.

Ecco alcuni esempi:

  • Viti per legno.

Le viti per legno hanno una testa svasata che resta all’interno del legno e sono solitamente bicromatate, in acciaio inox o zincate. La comodità sta nel fatto che si avvitano senza preparare il foro e quindi non rovinano il legno.

  • Viti per cartongesso.

Queste viti sono molto lunghe e interamente filettate perché devono attraversare tutto lo spessore del cartongesso per fissarsi al metallo del binario. Si riconoscono facilmente per il tipico colore nero.

  • Tirafondi.

Sono senza dubbio tra le viti più resistenti, solitamente in inox o zincate, e si contraddistinguono per la testa a forma esagonale.

  • Viti autofilettanti.

Le viti autofilettanti si contraddistinguono per la capacità di bucare il materiale durante l’avvitamento senza che prima siano stati prodotti fori. Per questo motivo si utilizzano quando si ha a che fare con materiali teneri come la plastica o alcuni metalli come l’alluminio. Presentano diversi tipi di teste a seconda di quello che è l’utilizzo.

  • Viti per metallo o viti meccaniche.

Le viti per metallo rappresentano i prodotti più evoluti in quanto sono ideate direttamente per essere utilizzate, ad esempio, su un particolare macchinario. La scelta del metallo è quindi legata al livello di resistenza che la vite deve avere per svolgere quel compito e alle torsioni, strappi e deformazioni a cui è sottoposto.

L’universo delle viti, come visto, è davvero in continua evoluzione e segue di pari passo quello che è il progresso della meccanica e della tecnologia.

Sugli e-commerce online, come in quello dell’azienda Würth, è possibile acquistare comodamente viti semplici, ma anche quelle più avanzate come le viti torx con intaglio esalobato.

Le aziende specializzate, infatti, ogni giorno studiano nuove tipologie di viti per andare incontro alle esigenze di tutti i clienti, dal provetto bricoleur all’esperto meccanico.