Pubblicato il nuovo paniere Istat, ecco le nuove abitudini degli italiani

Come ogni anno l’Istat pubblica l’elenco dei prodotti che compongono il paniere della rilevazione dei prezzi,

diretta al calcolo del tasso d’inflazione.

Tante sono le novità che riguardano le nuovi abitudini di consumo nel 2016. Nel paniere entrano a far parte il

tatuaggio, le bevande vegetali, il pantalone corto da uomo, i leggins per bambina, la lampadina led, i panni cattura-

polvere, i servizi integrati Tv, Internet e voce e anche gli alloggi universitari.

La rilevazione prevede anche l’inserimento dei prezzi delle auto usate e del trapano elettrico. Non vengono più

considerati all’interno del paniere, invece, le cuccette e i vagoni letto ormai in disuso, il trasferimento

della proprietà di auto e moto i cui costi continueranno ad essere rilevati esclusivamente per calcolare i rispettivi

indici dei prezzi.

Nel nuovo paniere scende il peso relativo dei “beni energetici” (si passa dal 9,35% del 2015 a 8,96%), non subisce

variazioni quello relativo ai “beni alimentari” e ai “tabacchi”, cresce invece il peso della componente dei beni

durevoli e, in misura minore, di quella dei beni semidurevoli.

Gli incrementi maggiori nell’ambito dei servizi si hanno per i “servizi vari” e “servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona”.

Le variazioni apportate dall’Istat sui pesi attribuiti alle varie voci del paniere per il calcolo dell’inflazione hanno

creato numerose perplessità. Il Codacons ha giudicato “incomprensibili” queste variazioni e il suo presidente,

Carlo Rienzi, ha affermato “Va bene inserire nel paniere i tatuaggi, le lampadine al led e i servizi integrati di

telecomunicazione, perché negli ultimi anni tali prodotti sono entrati prepotentemente nella vita degli italiani. Il

vero problema è tuttavia rappresentato dai pesi che l’Istat attribuisce alle singole voci”.

Rienzi conclude il suo discorso con un’osservazione “negli ultimi anni le famiglie hanno tagliato fortemente proprio

viaggi e cene al ristorante”, mentre la voce dei trasporti continua ad “incidere pesantemente sulle uscite mensili dei cittadini”.