Terremoto l’Aquila,lo Stato chiede i soldi del risarcimento ai familiari delle vittime: dura battaglia dei legali

Sta facendo sempre più discutere, negli ultimi giorni, la vicenda relativa alla richiesta di restituzione dei soldi dei risarcimenti avanzata da parte dello Stato nei confronti dei familiari delle vittime del terremoto che nel 2009 ha devastato l’Aquila causando numerosi crolli e la morte di ben 309 persone. Nello specifico tali provvisionali erano state versate dopo la sentenza di primo grado attraverso la quale la Commissione Grandi Rischi e nello specifico sette persone facenti parte di tale commissione erano stati condannati per aver sottovalutato il rischio sismico prima del verificarsi del devastante terremoto oltre ad aver anche rassicurato gli abitanti del comune sopra citato, capoluogo dell’omonima Provincia e della Regione Abruzzo. Proprio la Presidenza del Consiglio è successivamente intervenuta citando in giudizio i parenti delle vittime,con l’unico obiettivo di ottenere indietro quella che è l’intera cifra del risarcimento concesso in precedenza. Una vicenda, questa, che ha chiaramente dato vita ad una serie di polemiche e sulla quale si sono espressi i legali di alcuni parenti delle vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, ovvero Wania Della Vigna e il marito Guido Felice De Luca, i quali hanno dichiarato con fermezza che i familiari delle vittime non dovranno in alcun modo versare allo Stato le provvisionali richieste. Essi inoltre precisano che proprio la Presidenza del Consiglio invece che pretendere la restituzione del risarcimento dovrebbe “riconoscere l’intero risarcimento stabilito dai giudici in primo grado” e continuano sottolineando di essere pronti a combattere per questo.

Quella dei legali dei familiari delle vittime del terremoto che hanno ricevuto la messa in mora da parte dello Stato con analoga istanza per richiedere l’intero risarcimento è stata una risposta piuttosto forte e precisa che preannuncia una dura e complessa battaglia legale a livello civile. L’Avvocato precedentemente citato ed impegnato in questa importante battaglia, ovvero Wania Della Vigna, dopo avere ricordato che proprio la Presidenza del Consiglio in seguito alla sentenza di Primo grado ha chiamato le famiglie delle vittime del terremoto per versare le provvisionali ha affermato “Dove non c’è stato un reato non è detto non ci sia danno civile”.

Oltre ai legali ecco che vi sono anche altre importanti figure che hanno mostrato ed espresso vicinanza alle famiglie delle vittime in merito alla decisione dello Stato di  mettere in mora la richiesta di restituzione del risarcimento, tra questi  Nicola Fratoianni ovvero il segretario nazionale di Sinistra Italiana il quale ha dichiarato:”Oltre al danno di non mettere mai un euro per la prevenzione pure la beffa degli schiaffi in faccia quando i disastri capitano. E’ ora che Gentiloni intervenga e trovi una soluzione”.