Come ottimizzare la strategia con le Bande di Bollinger e il Williams Percentage Range

Nell’analisi tecnica del trading – soprattutto del mercato valutario o forex e a opzioni binarie – gli indicatori di mercato (marker) sono strumenti fondamentali per intercettare e interpretare i movimenti. Un trader esperto, però, è consapevole che per una buona analisi deve potersi affidare alla concordanza di segnali confermata da più di un indicatore. È noto che le Bande di Bollinger rappresentano uno degli indicatori più affidabili, ma da sole non bastano. Abbinate alle candele giapponesi, all’oscillatore stocastico o all’altrettanto affidabile Williams Percentage Range (o  %R), i risultati diventano davvero interessanti.

Ottimizzare i segnali delle Bande di Bollinger e il %R

Per ottimizzare una strategia con un qualsiasi indicatore la prima regola è quella di conoscere i difetti e i falsi segnali che possono produrre, affinché si possano filtrare i segnali nel modo più corrispondente alla realtà.

Per esempio, le Bande di Bollinger sono un indicatore puro di trend following, per cui ciò che interessa capire e se le bande indicano un trend di forte volatilità della coppia di valute o asset presa in considerazione, oppure è un trend consolidato o ancora se ci si trova in una fase di lateralità, vale a dire in assenza di veri segnali operativi. L’ampiezza della distanza fra le bande indica il momentum, la fase in cui ci si trova: quanto più è ridotta la distanza tanto meno interessante e produttivo sarà l’investimento, quanto più ampia e volatile è la distanza tanto più rischioso, ma potenzialmente produttivo sarà l’investimento. Tuttavia, non è un segnale sistematico di inversione di tendenza quando il prezzo di un asset o coppia valutaria si trova sul limite della banda: il contatto o la perforazione della banda non è un segnale automatico di operatività in un senso o nell’altro. Per questo entrano in gioco altri indicatori a conferma di tali segnali, come l’oscillatore %R.

Una buona analisi deve permettere di ridurre gli errori e i falsi segnali e ottimizzare il rendimento: la semplicità delle Bande di Bollinger necessita di essere abbinata ad un unico oscillatore in grado di segnalare l’inversione di trend in presenza di contatto fra candela chiusa e banda di Bollinger. Il Williams %R – a differenza dell’oscillatore stocastico, per esempio – ha la grande capacità di inviare segnali affidabili in anticipo rispetto ad altri indicatori proprio nelle fasi di ipercomprato o ipervenduto. Inoltre, a fianco al trend e alla volatilità, un altro elemento da prendere in considerazione è il volume di scambio.

Esempio di trading con le Bande di Bollinger e il Williams %R

Nella pratica, si prenda ad esempio una coppia di valute come il dollaro statunitense e lo yen, si imposti la media mobile a 20 periodi e si operi nell’intraday dove i segnali di prosecuzione di un trend e i ritracciamenti generano segnali affidabili; tra i segnali proposti si scelgano solo quelli con la doppia conferma nel momento in cui l’oscillatore Williams %R esce dalla fase di ipercomprato o ipervenduto per rientrare nella sua area neutra. Il risultato è raffigurato in questi due grafici:

  • Nel primo si evidenziano 6 segnali di trading di cui 3 confermati dall’indicatore e 3 no. Il risultato sui 3 con la doppia conferma è stato favorevole al trader (in base alle impostazioni e ai filtri);
  • Nel secondo grafico si sono verificati 7 segnali, tutti confermati da entrambi gli indicatori e quindi una maggiore affidabilità nell’operare le proprie scelte.