Presepi a Napoli, la via della tradizione

A Napoli c’è una via dove viene portata avanti una tradizione millenaria. Questa strada è San Gregorio Armeno, situata nel centro storico della città, nella quale si susseguono una dopo l’altra le botteghe degli artigiani che praticano l’arte presepiale. È possibile vederli all’opera tutto l’anno mentre mettono a punto le loro creazioni, non solo durante il periodo natalizio, senza lasciare nessun dettaglio al caso. Ora vi illustreremo la storia e le curiosità di questo sapere artigianale tramandato nei secoli. 

Il presepe napoletano

I primi presepi a Napoli risalgono addirittura al 1300, e testimoniano la loro esistenza alcune fonti documentarie. Nel 1600 venne dato spazio a un’ambientazione diversa rispetto a quella che aveva a che fare con la Natività, mettendo in mostra scene della vita quotidiana esterna, come le taverne o i cesti di frutta e verdura. Cominciarono a essere realizzati personaggi di dimensioni più piccole, mentre i materiali di costruzione privilegiati erano il legno e la cartapesta. Il presepe napoletano del ‘700 ebbe la caratteristica di espandersi al di fuori delle chiese per collocarsi nelle case degli aristocratici, i quali si ritrovarono a concorrere tra di loro per la scenografia più ricercata. Questo periodo venne considerato come la stagione d’oro dei presepi, anche perché ci furono scultori come Giuseppe Sanmartino che decisero di aprire vere e proprie scuole per insegnare tutte le tecniche e i segreti di questo lavoro manuale. Anche le figure rappresentate iniziarono a distaccarsi dal nucleo della Sacra Famiglia, incarnando individui differenti: i personaggi del presepe napoletano tradizionali sono il pastore Benino, Ciccibacco sulla botte e la zingara, giusto per citarne alcuni. 

Statuine del presepe a Napoli

La storia delle statuine del presepe di Napoli risale ormai a qualche secolo fa, e ogni personaggio ha un suo significato ben preciso. Oltre alla Sacra Famiglia col bue e l’asinello, sono presenti Ciccibacco e la zingara: il primo è la personificazione del dio Bacco, raffigurato con un ventre prominente mentre traina un carro pieno di botti di vino, e vuole indicare quanto sia sottile il confine tra il sacro e il profano; la seconda simboleggia la profezia della fuga in Egitto di Giuseppe e Maria con il piccolo Gesù. Tra i pastori del presepe napoletano del ‘700 spicca Benino: egli dorme sotto un pagliaio e si narra che il Presepe nasca proprio da un sogno di questo personaggio e, qualora si fosse svegliato, esso avrebbe cessato di esistere. I dodici venditori di cibo rappresentano invece i mesi dell’anno, e tra questi rivestono un ruolo importante il cacciatore e il pescatore, i quali simboleggiano rispettivamente i cicli di morte e vita. Vicino al fiume, poco distante dal pescatore, troviamo la lavandaia, la quale rispecchia le levatrici che hanno assistito Gesù alla nascita. 

Napoli: presepi da visitare

Oltre a passeggiare per le botteghe in via San Gregorio Armeno, è possibile visitare nella città partenopea ben due presepi: il primo è il presepe cuciniello, ubicato nel Museo di San Martino, i cui pastori al suo interno sono stati realizzati dai migliori artisti del ‘700. La caratteristica di questa creazione è quella di essere composta da varie scene, tra le quali spiccano la Natività, la taverna e l’Annuncio. L’altro gioiello dell’arte presepiale del capoluogo campano è il presepe del banco, situato nel Palazzo Reale di Napoli, ricco di personaggi e accessori provenienti da composizioni risalenti al ‘700 che erano state smontate o vendute, mettendo in scena un assortimento che vede la Natività posta su uno scoglio, circondata da personaggi biblici come i Re Magi, oppure da figure appartenenti alla tradizione popolare napoletana. 

Natale a Napoli

Naturalmente il periodo dell’anno migliore per ammirare queste vere e proprie opere d’arte è quello del Natale: passeggiare in via San Gregorio Armeno durante l’Avvento ha sicuramente tutto un altro fascino. Ma per chi volesse trascorrere le proprie vacanze natalizie a Napoli le attività non finiscono qui: per gli amanti del teatro è possibile assistere alla Cantata dei pastori, messa in scena in dialetto napoletano. Si tratta di una delle opere teatrali religiose più antiche, che racconta il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme. A far respirare appieno l’atmosfera natalizia ci penserà l’edizione dei mercatini di Natale a Napoli 2020, dove sarà possibile assaporare i dolci della tradizione come la pastiera e i roccocò, oltre che acquistare innumerevoli prodotti decorativi, perfetti da regalare ai propri parenti.  

Per avere lo spirito natalizio partenopeo sempre con sé, basterà acquistare una tombola napoletana in una delle botteghe artigianali del centro: non dimenticatevi però, ogni volta che estrarrete un numero, di enunciare ad alta voce in dialetto napoletano il significato che gli è stato abbinato! Associate alla tombola, esistono manifestazioni folkloristiche diffuse per tutte le zone popolari della città.  

B&B Santa Teresa, Napoli

Dove dormire a Napoli

Il primo passo per trascorrere al meglio le vacanza natalizie nel capoluogo campano è trovare l’alloggio giusto. La zona di Chiaia a Napoli rappresenta la soluzione perfetta per gustarsi il soggiorno nel quartiere più ricco e chic della città, dove troverete una Napoli meno turistica e più vera, con la possibilità di raggiungere il centro storico ed il Vomero a piedi o con i mezzi pubblici in una manciata di minuti. Alcune proposte per il pernottamento a nel cuore di Chiaia, a pochi passi dal lungomare e dai famosi “baretti di Chiaia”, sono i Bed & Breakfast Amedeo Square e Santa Teresa.