Power Bank wireless e solari, per ricaricare lo smartphone in mobilità

Diciamoci la verità: nonostante i continui aggiornamenti tecnologici, uno degli elementi più importanti da tenere presente, ancora oggi, riguardo alle potenzialità del nostro smartphone, è il controllo energetico, vale a dire l’autonomia della sua batteria e il tempo di ricarica.

È purtroppo capitato a tutti, infatti, di imbattersi nell’inconveniente di un telefono scarico, proprio un attimo prima di voler scattare una foto straordinaria, o per chiamare necessariamente qualcuno o, ancora, di aver bisogno di cercare un indirizzo sulla mappa. Onde evitare il ripetersi di tali inconvenienti, per fortuna, la soluzione c’è e si chiama power bank.

Scopriamo insieme di cosa si tratta:

Cos’è il power bank

Come riportato su Powerbankaffidabile.it, il power bank è un apparecchio portatile, in grado di ricaricare in mobilità diversi devices come smartphone, tablet o fotocamere, anche contemporaneamente, in base alla sua capacità e al numero delle porte USB che ciascun modello prevede, ripristinando la carica dei vari dispositivi quando non si hanno a disposizione prese elettriche e, dunque, con grande praticità. Al suo interno è presente una batteria agli ioni di litio, capace di trattenere l’energia per poi trasmetterla, a sua volta, al dispositivo che ci interessa, (smartphone, come sempre, in primis…) 

I vari modelli si differenziano fra loro in base soprattutto a:

  • Dimensioni 

 

  • Capacità 
  • Porte USB di output

 

Per quanto riguarda le dimensioni, un power bank non supera mai la classica misura e forma di uno stesso telefono cellulare, anche nei modelli più grandi, così come può essere talmente piccolo da assomigliare, quasi, ad uno stick da rossetto. È ovvio, comunque, che, al di là della praticità di peso e forma, la dimensione viene rapportata alle batterie contenute al suo interno, indicando di maggiore resa quelle dei dispositivi più grandi. Il grande vantaggio è che, in ogni caso, il peso non è mai particolarmente eccessivo, così come la misura, perché si tratta di un apparecchio che deve comunque essere comodo in mobilità e, dunque, sempre adatto ad essere trasportato all’interno di una borsa, se non addirittura in tasca.

Altra caratteristica importante di un power bank, specie dal punto di vista meramente tecnologico, è la sua capacità. Viene espressa in milliampereora (mAh), e il suo valore è sempre ben visibile sulla confezione e, nel caso di acquisto in rete, anche nella descrizione del prodotto. Questo perché, proprio in base alla sua capacità, è possibile capire se risulta adatto al nostro smartphone il quale, ovviamente, dovrà essere inferiore, rispetto alla potenzialità del power bank, per avere certezza di poter effettuare ricariche complete. Attenzione, inoltre, ad una considerazione: durante una qualsiasi ricarica, si verifica sempre una leggera dispersione della potenza elettrica e, pertanto, una conseguente perdita, intorno al 20%, della capacità dichiarata dall’azienda produttrice.

Infine, le porte di output: è bene sapere che esistono power bank con una sola uscita (oltre, naturalmente, a quella di input), ed altri con più porte, dalle più comuni USB A sino alle Type-C, ad esempio, da scegliere in base alle esigenze personali di ciascun utilizzatore. Dovendo essere compatibili con lo smartphone da ricaricare, è importante verificare questa caratteristica con cura, specie per i telefoni di ultima generazione che, come sappiamo, presentano requisiti tecnologici sempre più sofisticati.

Power bank wireless

Come abbiamo visto sinora, il power bank è un’ottima soluzione per lo smartphone in mobilità, ma può capitare di non avere a portata di mano il cavo di ricarica, senza il quale non è possibile collegare fra loro i due dispositivi. Ed ecco, allora, che entra in gioco la comodità del power bank wireless.

Si tratta di un funzionamento mediante tecnologia a induzione, basato sul contatto diretto tra lo smartphone e il power bank. Senza necessità di alcun tipo di cavo, infatti, è sufficiente appoggiare l’accumulatore di carica sul telefono per avere l’accesso alla riserva di energia. Il principio tecnologico, grazie al quale viene attivata la modalità wireless, è quello dell’induzione elettromagnetica, attraverso cui l’energia prodotta dal power bank, base di ricarica, è trasferita alla batteria dello smartphone mediante sensori (da quelli trasmettitori ai ricettori).

Il vantaggio offerto da dispositivo è indubbio, ed aumenta la praticità dell’apparecchio stesso che, in questo modo, è ancor più utile in mobilità, considerato che l’unico cavo necessario è soltanto quello per ricaricare, saltuariamente, lo stesso power bank. 

Power bank a ricarica solare

Un altro interessante modello di power bank, particolarmente innovativo ed ecologico, è quello che funziona ad energia solare. In questo modo, infatti, grazie all’utilizzo di piccoli pannelli fotovoltaici posti sulla sua superficie, la batteria inserita si ricarica tramite la luce del sole, per alimentare lo smartphone in qualsiasi condizione di mobilità.

Con questa tipologia, a costo zero e, soprattutto, in maniera ecosostenibile, mediante il silicio di cui sono composte le cellule contenute nei piccoli pannelli, è possibile catturare la luce naturale con cui ricaricare il telefono, pur se in modo più lento di quello tradizionale e, ovviamente, condizionato alle situazioni metereologiche.

In commercio si trovano power bank a ricarica solare con due diverse tecnologie di pannelli, posto che non esiste quello perfetto per qualsiasi tempo climatico. È quindi importante scegliere il modello più equilibrato per ciascuna esigenza di mobilità, conoscendo la seguente distinzione:

 

  • Monocristallini 
  • Policristallini

 

I primi, dal tipico colore grigio scuro, sono quelli maggiormente in grado di attirare le radiazioni e, pertanto, risultano idonei anche nelle giornate meno assolate. I secondi, invece, identificabili dai riflessi azzurri, sono in grado di gestire meglio le temperature, molto affidabili soprattutto nelle giornate più limpide, con risultati di ricarica più rapidi.